Il Patrimonio Alimentare Alpino racchiude l’insieme di conoscenze, capacità, pratiche e valori che le comunità di uomini e donne che abitano la montagna trasmettono nel tempo di generazione in generazione.
Comunità in movimento i cui ritmi e modi di vita sono scanditi dal ciclo delle stagioni e dagli spostamenti dalle basse alle alte quote, da uno scambio continuo con l’ambiente naturale. Un patrimonio vivente che è modello di sostenibilità ambientale e sociale.

La costruzione di un programma condiviso di salvaguardia del Patrimonio Alimentare Alpino e la sua candidatura al Registro delle Buone Pratiche UNESCO contribuiranno a dare valore al prezioso lavoro delle comunità alpine. Le Alpi, come laboratorio di biodiversità e rispetto del patrimonio culturale vivente, si impegnano a diventare un luogo di ispirazione per la comunità internazionale.

Alcuni criteri, combinati tra loro, ci consentono di individuare le migliori esperienze di salvaguardia del Patrimonio Alimentare Alpino:
1. La pratica ha valore di espressione culturale per la comunità, in quanto legata al suo «senso di identità e continuità».
2.La pratica è vitale, ha valore di patrimonio culturale in relazione al passato della comunità, al suo presente e al suo futuro.
3.La pratica è espressione di filiere produttive che permettono di rivitalizzare micro-economie locali, rispettose dell’ambiente naturale e del contesto socioculturale.
4.La pratica è rilevante in quanto espressione di misure già in atto di sostenibilità ambientale, economica e socio-culturale quali marchi, certificazioni e altri riconoscimenti.
5.La pratica è significativa in quanto fa parte di sistemi locali di trasmissione e trasferimento di conoscenze compresi i percorsi di educazione formale e informale e la formazione continua.
6.La pratica ha un carattere transfrontaliero o fa capo a una rete di realtà differenti riflettendo lo spirito di cooperazione e costruzione della pace secondo i valori dell’UNESCO.