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Edificio rurale a Riale - Maria Anna Bertolino
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Fienile in Canza - Maria Anna Bertolino
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Stalla in Canza - Maria Anna Bertolino
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Granaio - Maria Anna Bertolino
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2012
2013
Architettura Walser
La tecnica definita in architettura Blockbau consiste nella realizzazione di un modulo cubico ottenibile attraverso l'incastro di travi di legno . E' infatti proprio il modo tramite cui si incastrano le travi a dare il nome a questa tipologia di casa.
Nel sistema Blockbau vengono sovrapposti orizzontalmente tronchi o travi in legno massiccio o lamellare per formare le pareti dell'abitazione e ad un ulteriore irrigidimento del sistema a scatola interviene la parete divisoria interna realizzata con tronchi incastrati con la stessa tecnologia.
Il Blockbau è un tipo di costruzione massiccia e la quantità di legno necessario è solitamente molto elevato.
Sia nella progettazione che nella realizzazione di case Blockbau bisogna tenere conto dei movimenti di assestamento del legno in fase di essicazione prevenendoli con adeguati accorgimenti costruttivi. L'aggancio è ottenuto agli angoli, dove vengono ricavate delle connessioni che permettono doppi incastri maschio/femmina per tutta la lunghezza rendendo così la parete ermetica.Le travi in una parete assolvono sia funzione portante, di irrigidimento e di chiusura. Non vengono usati viti o chiodi per collegare e fissare le travi bensì cavicchi di legno duro.
Le colonie walser misero a punto una tecnica per la costruzione di abitazioni permanenti e temporanee, che ne ha determinato lo stile delle abitazioni, perfettamente funzionale allo sfruttamento delle risorse alle alte quote, offrendo le migliori condizioni di vita possibile. Questo stile, di derivazione vallese, venne impiegato sin dai primi secoli della colonizzazione ma si consolidò nei secoli XVII e XVIII, per poi mantenere immutati alcuni caratteri che sono giunti fino a noi.
Il sistema costruttivo è quindi uno degli elementi più caratteristici di questa architettura che, seppur diffuso anche in altre parti d'Europa e in altre culture, è stato affinato nella tecnologia e nella qualità architettonica dalle popolazioni walser, tanto da farne un elemento caratteristico della loro area di diffusione.
Tra i fabbricati delle aree di insediamento Walser sono comunque presenti forti varianti.
In tutti i casi, comunque, esiste una comune caratteristica: la prevalenza dell'uso del legno sulla pietra.
La tecnica non richiede una particolare lavorazione del legname (le travi sono squadrate grossolanamente e gli incastri si ottengono con una semplice accetta o sega a mano); presuppone tuttavia una sapiente conoscenza delle tecniche di assemblaggio e di incastro. Le fessure tra una trave di larice e l'altra vengono sigillate con del muschio, garantendo maggiore isolamento termico.
Nella casa formazzina, la struttura è inoltre irrobustita da chiavi verticali in legno (Chläbschtud) in centro alla facciata. Sino al XVII secolo anche la copertura del tetto a due falde era in legno, realizzata in scandole di larice (Schéndlä), successivamente sostituite da pesanti lastre di pietra, il cui utilizzo comportò il rafforzamento della travatura in legno destinata a sotenerne il peso.
La casa di Formazza si distacca da altri nuclei abitativi di insediamenti walser in quanto non è riscontrabile la presenza nello stesso edificio delle funzioni abitative e di ricovero degli animali (le stalle sono costruite come edifici a sè stanti), nè la presenza di logge su uno o più lati dell'edificio, utilizzate come spazio per l'essiccamento della segale, della canapa e di altre produzioni, che trovavano spazio in altri edifici rurali.
Il procedimento costruttivo di una casa a blockbau è suddiviso in alcune fasi.
La prima fase è la costruzione del basamento in pietra, quasi sempre di impianto quadrato, molto importante perché difende la struttura in legno sovrastante dall'umidità di risalita, e che comprende al piano terreno la cantina. La pietra, posata sia a secco che con malta di calce, veniva utilizzata in virtù della sua inerzia termica. Salita la scala esterna, costruita per guadagnare spazio, si entra nella parte corrispondendente a cucina e camino, che è costruita in pietra, più indicata per proteggere l'edificio dal fuoco, dove in un angolo si trova il focolare scoperto. Dalla cucina si accende la stufa in pietra ollare, chiamata fornetto, che si trova invece nel soggiorno (Schtuba) - fulcro della casa in quanto si tratta della stanza più calda - rivestita di tavole di abete. In epoche remote essa era l'unica stanza abitata, successivamente venne ampliato lo spazio abitativo con l'inserimento di un'ulteriore stanza usata come camera da letto (Schtébli) e di un piano dove furono sistemate le camere da letto, anch'esse in legno. Sempre per trattenere il calore le finestre erano costruite di dimensioni ridotte e con un'apertura laterale per isolare il più possibile.
La realizzazione della parte superiore della casa è tutta in legno e richiede delle capacità tecniche evolute e specializzate. I legni usati sono il larice nelle travi e l'abete nei tavolati, mentre il muschio è usato come tamponamento tra trave e trave e le resine svolgono un compito protettivo. Essa comprende un solaio loggiato perimetrale con assicelle trasversali o verticali, di grande utilità per conservare i cibi.
I documenti parlano di partecipazione collettiva al cantiere e di mutuo soccorso nella costruzione delle abitazioni, ma doveva esserci anche l'intervento di maestranze specializzate con precise professionalità.
La copertura di queste abitazioni, quasi sempre a due falde, era molto pesante essendo realizzata in piode incastrate una sull'altra. Sulla trave maestra, visibile nella Schtuba, troviamo ancora oggi indicata la data di costruzione accanto alle iniziali del proprietario, dei simboli religiosi e, a volte, una frase beneaugurante in Titsch.
Oltre alle case di abitazione, un elemento caratteristico dell'architettura Walser sono gli Stadel, cioè i granai o fienili isolati sparsi nel territorio. Queste strutture sono realizzate integralmente in legno, con la tecnica del Blockbau, prima descritta, e sono appoggiate sui caratteristici pilastrini a forma di fungo sormontati da lastre rotonde di pietra. Questi sostegni avevano la funzione di isolare la struttura dal terreno e di evitare la salita di roditori.
La tecnica del Blockbau è stata utilizzata sino all'inizio del Novecento e la maggior parte delle abitazioni di Formazza si ritrovano le assi incastrate, divenute simbolo dell'ingegno di una civiltà.
NOTICES HISTORIQUES ET CRITIQUES
Il sistema di costruzione ligneo Blockbau ha origini antichissime, addirittura nella preistoria, ed è diffuso ancora oggi in vaste aree geografiche che vanno dall'America del Nord all'Europa centrosettentrionale, dalla Scandinavia all'arco Alpino, fino ai Balcani. L'uso del legno come materiale strutturale è stata una prassi consolidata in Europa fino alla fine dell'Ottcento.
Esistono varie forme e tecniche esecutive di incastri ad angolo nelle diverse aree geografiche. L'incastro ad angolo più semplice e primitivo, che risale all'età del bronzo, è quello a mezzo legno con asportazione di materiale da un solo lato.
Le pareti divisorie possono essere costruite in Blockbau oppure a telaio con rivestimento in legno o lastre di gesso. Sovente il Blockbau si affianca ed intreccia con altri sistemi costruttivi come quello a travi e pilastri o quello a telaio in legno.
È possibile la realizzazione di edifici alti anche 4-5 piani. Il fatto di costruzione ad incastro rende le case in Blockbau molto resistenti ai terremoti. Questi "muri massicci in legno" hanno, essendo il legno un buon isolante termico, buoni valori di coibentazione ed anche di accumulo di energia il che rende questo sistema di costruzione adatto sia per climi molto freddi che climi caldi.
Biens immatériels associés
Usage social de la "Schtuba"
Uso sociale della Schtuba a Formazza
Pour en savoir davantage
Sites web
Bibliographie
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Rizzi Enrico
La casa rurale negli insediamenti walser
Fondazione Enrico Monti 1986
Fiche réalisée par
ITALIA Regione Piemonte - Settore Musei e Patrimonio Culturale - Maria Anna Bertolino
Superviseur Scientifique
Bonato Laura
Date de publication
26-FEB-2013 (Maria Anna Bertolino)
Dernière mise à jour
12-MAR-2015 (Fabia Apolito)
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