• Madunù di Dossena - Elisa Piria
  • Madonù - Federico Buscarino
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Categoria

Riti e Pratiche Sociali

Tag

DOVE

Dossena (BG), Lombardia - Italia

La processione parte dalla pieve di Dossena e percorre la strada principale del paese fino all'antico municipio, per poi far ritorno in chiesa.

QUANDO

Pasqua, nove giorni prima

Madonù di Dossena

Madonù è il nome che gli abitanti di Dossena hanno dato alla grande statua lignea della Madonna Addolorata, un simulacro di grandezza naturale della Madonna circondata dagli angeli, che porta in grembo il corpo del Cristo morto, che dalla metà del XIX secolo risiede in una nicchia della chiesa plebana di Dossena.
Questa statua è oggetto di grande venerazione da parte di tutta la comunità, che rivolge ad essa preghiere e doni per allontanare i pericoli, alleviare le malattie, evitare le disgrazie. Per ogni miracolo, guarigione o grazia ricevuta la persona che ritiene di essere stata graziata offre alla statua come ringraziamento un oggetto d'oro a lei caro. Così collane, bracciali e anelli di famiglia vengono deposti e appesi sulla statua e vi restano per sempre in ornamento. All'inizio degli anni settanta tutti gli ori sono stati rubati dalla statua, ed ora vengono esposti soltanto nella giornata della festa.
In occasione della festa la sontuosa statua viene portata in processione per le vie del paese, riempita da tutti gli oggetti preziosi che le sono stati offerti, portata a braccia da giovani e anziani che si danno il cambio.
La celebrazione inizia con una Messa, che, nell'edizione documentata, viene celebrata dal parroco della chiesa e dal Vescovo di Bergamo. Il coro accompagna la funzione. Ad assistere alla messa ci sono anche le autorità politiche, il sindaco, il presidente della Comunità Montana, il presidente della Provincia di Bergamo e gruppi di affiliati di alcune confraternite.
Fuori dalla chiesa, sia prima che dopo la Messa, la banda suona, disposta in cerchio.
Al termine della celebrazione, un gruppo di alzatori, vestiti con un manto azzurro, dispongono delle travi di legno che attraversano il supporto ligneo della statua e consentono di alzarla. Portano così sulle spalle la statua fuori dalla chiesa e inizia la processione.
La processione, che segue un percoso di andata/ritorno lungo la medesima direttrice, è aperta dalla banda e dalle confraternite, scortata dai carabinieri; seguono il vescovo e il parroco e altri sacerdoti, le autorità politiche, civili e militari, e la statua del Madonù, sorretta dagli alzatori, e, infine, un corteo gremito di fedeli.
La processione percorre la via principale del paese fino a raggiungere il vecchio municipio per poi far ritorno in chiesa per la funzione conclusiva.
Alla fine della processione chi lo desidera può baciare il tabernacolo e ritirare il santino della Madonna.

APPRENDIMENTO E TRASMISSIONE

La trasmissione del bene è legata al culto e alla venerazione che i fedeli rivolgono alla grande statua della Madonna Addolorata durante tutto il corso dell'anno ed è affidata in modo particolare alle autorità religiose del paese.

COMUNITÀ

Il rituale del Madonù è la celebrazione più importante e partecipata di Dossena. Alla processione partecipano gli abitanti di Dossena e dei paesi vicini e per l'occasione tornano in paese anche molte famiglie emigrate all'estero o in altri paesi. L'organizzazione coinvolge principalmente le autorità religiose e politiche del paese.

MISURE DI SALVAGUARDIA

La festa del Madunù di Dossena fa parte del R.E.I.L. (Registro delle Eredità Immateriali Lombarde), progetto di valorizzazione, salvaguardia e promozione dei beni immateriali, saperi tradizionali e pratiche rituali della Regione Lombardia.

Per sapere di più

Beni materiali

Statua lignea a grandezza naturale della Madonna Addolorata, rappresentata con in braccio il Cristo morto e circondata dagli angeli, conservata in una nicchia della chiesa parrocchiale di Dossena.Oggetti d'oro deposti sulla statua come ex voto dai fedeli che hanno ricevuto una grazia.

A cura di

Regione Lombardia - Archivio di Etnografia e Storia Sociale - Giulia La Marca

Supervisore scientifico

Guido Bertolotti

Data di pubblicazione

22-MAG-2012 (Giulia La Marca)

Ultimo aggiornamento

22-MAR-2015 (Fabia Apolito)

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