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1996
2010
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Categoria
Riti e Pratiche SocialiTag
DOVE
Bagolino (BS), Lombardia - Italia
Il corteo dei ballerini e dei suonatori percorre le vie del paese secondo un itinerario stabilito in precedenza, che cambia ogni anno.
QUANDO
Carnevale romano
Carnevale di Bagolino
A Bagolino convivono due carnevali, contemporanei e indipendenti. L'uno, complesso, astratto, ricercato, è il carnevale delle danze, dei ballerini e suonatori, che si svolge l'ultima domenica, lunedì e martedì del carnevale romano. L'altro, con caratteri più liberi e apparentemente più arcaici è il carnevale delle maschere, che annuncia l'arrivo della festa con sfilate per il paese a partire dal 5 Gennaio.
Per la comunità di Bagolino il Carnevale è il momento più atteso dell'anno, di carattere fortemente identitario e grande motivo di orgoglio per tutti coloro che vi partecipano.
Il momento di massimo interesse del carnevale è dato dalle danze che vengono eseguite nelle vie del paese da un gruppo di suonatori e ballerini in costume organizzati in associazioni, nate in funzione del rituale.
L'orchestra è composta da un bassetto, violini e chitarre in numero variabile, ogni tanto un mandolino. Il costume dei suonatori non è fisso. Indossano in genere un vestito normale da uomo con i risvolti della giacca orlati, un nastro rosso intorno al cappello e uno scialle sulle spalle.
Il costume dei ballerini è molto più complesso. Portano calzoni neri al ginocchio, decorati sui lati da una fila di bottoni o da ricami in passamaneria, calze bianche lavorate a maglia, camicia bianca e cravatta nera, giacca nera con grandi spalline bianche a frange; tutti indossano guanti di filo bianchi. Un grande scialle con lunghe frange e colori vivaci è fissato sotto le spalline, legato alla gola e ricade lungo la schiena. Con i movimenti del ballo, gli scialli si sollevano e ricadono a ritmo, aggiungendo un elemento di dinamicità e colore al ballo. Una larga tracolla di seta ricamata va dalla spalla destra al fianco sinistro: nel punto di unione delle due estremità è fissata una grossa coccarda (o due più piccole) e ne pendono due fiocchi o ponpon di colori diversi. Un alamaro di colore bianco scende dalla spallina sinistra e va a fissarsi sul davanti della giacca. Dai polsi, infine, risalgono ricami di passamaneria di disegno vario, chiamati "gradi". La maggior o minor complessità di queste decorazioni è data dal gusto personale e dalla volontà del singolo ballerino di vestire un abito più bello degli altri.
Ma l'elemento più caratterizzante del costume dei ballerini è il copricapo. Si tratta di un cappello di feltro a cupola bassa, su cui vengono cuciti, ripiegandoli su sé stessi, molti metri di nastro rosso di seta che lo ricoprono completamente. Su questo nastro vengono cuciti gioielli di ogni genere (orecchini, spille, fermagli, etc.). Sul lato sinistro del cappello è inoltre fissato un grosso fiocco formato da nastri di seta di vari colori.
I gioielli apposti sul cappello appartengono principalmente alla famiglia del ballerino; altri vengono presi in prestito da famiglie amiche. Il lavoro di "vestire" il cappello, viene compiuto dalle donne della famiglia del ballerino, che cominciano alcune settimane prima del ballo. Finito il carnevale, il cappello viene "svestito"; i nastri sono avvolti su rocchetti per evitare che si sciupino e i gioielli presi in prestito vengono restituiti ai proprietari.
Sul volto i ballerini portano delle maschere dalla forma identica, dalle linee poco marcate, prive di espressione, dipinte di nero nella fascia corrispondente agli occhi e bianche nel resto. Unico segno distintivo sono due macchie rosse sugli zigomi presenti solo in alcune maschere.
Il capo ballerino non ha la maschera, porta un cravattino rosso e un nastro cremisi al braccio sinistro; il suo cappello è nero, decorato con nastro ricamato. Al collo ha un piccolo corno d'ottone di cui si serve per radunare i ballerini. Egli non partecipa alle danze. Il suo compito è quello di annunciare i titoli delle suonate, disporre i danzatori e dare loro gli ordini ad alta voce. In genere questo ruolo viene ricoperto per molti anni dalla stessa persona.
I balli hanno passi e movimenti fissi e nulla è lasciato all'improvvisazione. L'itinerario delle esecuzioni viene concordato in precedenza. In genere ci si ferma davanti ad abitazioni di persone a cui si vuole rendere omaggio o che ne fanno richiesta. Chi viene omaggiato spesso offre ai ballerini un bicchiere di vino o una tazza di vino caldo davanti al portone.
E' il capo ballerino che decide quali balli verranno eseguiti e li annuncia ad alta voce.
Il repertorio più noto comprende i seguenti balli: Ariosa, Bussulù, Bal frances, Bas de tach, Biondina, Francischeta, Mascherina, Moleta, Monichela, Pas in amur, Rose e fiori, Saltambarca, Sifulot, Spassacamin, Tonina.
Ad ogni ballo, oltre ai passi di danza, sono associati anche dei gesti, chiamati "segnacole", il cui significato è oggetto di differenti interpretazioni, che rimanda a caratteri, molto più evidenti in passato, di tipo figurativo e di drammatizzazione.
Il carnevale delle maschere che si svolge contemporaneamente ha caratteri più estemporanei, sfacciati e dissacratori. I giovani che vi partecipano si mascherano utilizzando spesso i costumi tipici del paese. Calzoni al ginocchio per gli uomini e gonna lunga per le donne, con mutandoni e calze di lana e spesso un mantello di stoffa grezza sulle spalle. Questi personaggi indossano maschere da "vecchio", rugose, camminano con passo oscillante e strascicato, producendo un forte rumore col battito dei loro pesanti zoccoli, gli "sgalbèr", sull'acciottolato di pietra. Le maschere hanno approcci scherzosi, spesso estremamente espliciti nel loro carattere erotico nei confronti degli spettatori, soprattutto dell'altro sesso. Parlano e urlano con voce in falsetto, corrono e inseguono i bambini e le donne, provocano, insultano e infastidiscono, a volte mostrano le loro parti intime tirando su il vestito.
Accanto a queste maschere, sempre presenti sono anche i travestimenti animaleschi quali il gallo, la mucca o l'orso. Spesso presenti anche maschere che rappresentano mestieri, personaggi e che ricreano scenette di vita.
La sera del martedì, in una piazza centrale del paese, il carnevale si chiude sempre con l'Ariosa, l'ultimo ballo eseguito, che vede i ballerini disposti in un grande cerchio. Il ballo dell'Ariosa, eseguito soltanto in quel momento, è attesissimo e partecipato, accompagnato da grida, da incitazioni e grande commozione da parte del pubblico che saluta così la fine del carnevale.
NOTIZIE STORICO-CRITICHE
Le macchie rosse che appaiono sugli zigomi di alcune maschere portate dai ballerini, è il segno ancora visibile del fatto che in passato il gruppo dei ballerini era diviso in due. Gli uomini, detti "capi", il cui costume era quello attuale e che portavano le maschere bianche, e le "donne", con la maschera con gli zigomi rossi, e il cui costume era completamente diverso: un gonnellino bianco ricamato al telaio e un berretto rosso, munito di una lunga nappa blu. "Capi" e "donne" - ruolo ricoperto comunque esclusivamente da uomini - ballavano in coppie. Anche oggi, pur avendo costumi uniformi, il capo ballerino divide i danzatori in "Capi" e "donne".
In passato i suonatori venivano retribuiti e il compito del capo ballerino era quello di mettere insieme la miglior compagnia che riusciva ad assoldare.
Dopo gli anni '70 del '900, momento in cui la partecipazione attiva nelle associazioni aveva subito un forte calo, oggi nuovamente le compagnie di ballerini si moltiplicano. Esiste anche una compagnia di bambini, che accompagna il carnevale, in cui possono danzare maschi e femmine fino ai 14 anni.
APPRENDIMENTO E TRASMISSIONE
Ricoprire un ruolo attivo nel Carnevale è, per i bagossi, una conquista di prestigio sociale. C'è una forte richiesta da parte soprattutto dei giovani di entrare a far parte delle associazioni di ballerini e di suonatori, tanto che le associazioni hanno la possibilità di scegliere, di selezionare le nuove reclute. L'accettazione di una richiesta e quindi l'ingresso nel gruppo viene vissuta come una forma di iniziazione. Una volta che un giovane viene selezionato e accolto nel gruppo godrà di un certo rispetto e sarà molto orgoglioso di farne parte.
La trasmissione avviene in particolare all'interno delle associazioni di suonatori e ballerini, che incrociano le loro attività solo in occasione del carnevale e della sua preparazione. Le prove delle danze sono numerose, poichè nulla è lasciato all'improvvisazione, e servono in particolare per istruire i nuovi ballerini. Ruolo di memoria storica e principale istruttore delle reclute è ricoperto dal capo ballerino.
Molto più stabile, per ragioni tecniche, è il gruppo dei suonatori. La trasmissione della tecnica strumentale è sempre avvenuta oralmente e con un procedimento imitativo, anche se oggi i giovani suonatori non è raro che frequentino parallelamente una scuola di musica.
In generale si riscontra una tendenza ereditaria a livello famigliare sul ruolo assunto durante il carnevale. Così ci sono famiglie storicamente di ballerini, suonatori o maschere.
COMUNITÀ
Il Carnevale coinvolge il paese intero, adulti e bambini, che vi partecipano molto attivamente con ruoli distinti. La partecipazione con un ruolo attivo all'interno del Carnevale è motivo di grande orgoglio e sentito come una conquista di prestigio sociale.
La piena coscenza dei bagossi del valore culturale del loro rituale è resa evidente dalla serietà, dall'impegno e dalla compostezza con cui i suonatori e i ballerini realizzano il loro compito.
I balli del Carnevale, la loro preparazione e la loro realizzazione sono affidati completamente alle associazioni dei ballerini e a quella dei suonatori. Le associazioni hanno caratteristiche molto diverse e interagiscono solo in occasione del carnevale e della sua preparazione. In generale i partecipanti sono esclusivamente uomini, che ricoprono anche ruoli femminili, anche se oggi è da riscontrare una tendenza a reincludere le donne in ruoli principali.
Le famiglie dei ballerini sono coinvolte in particolare nella preparazione degli abiti e nella vestizione del cappello, ai quali cominciano a lavorare fin da alcune settimane prima.
Il carnevale delle maschere si svolge in modo molto più estemporaneo. Non esiste un gruppo che organizza o guida l'uscita e l'attività delle maschere. La partecipazione è individuale, il costume non codificato, l'azione improvvisata.
Un carnevale dai tratti molto simili si svolge anche in altri paesi vicini, tra cui Ponte Caffaro, col quale Bagolino vive una forte rivalità.
MISURE DI SALVAGUARDIA
Il carnevale di Bagolino fa parte del R.E.I.L. (Registro delle Eredità Immateriali Lombarde), progetto di valorizzazione, salvaguardia e promozione dei beni immateriali, saperi tradizionali e pratiche rituali della Regione Lombardia.
Beni immateriali collegati
Carnevale di Ponte Caffaro
Liuteria popolare in Valle del Caffaro
Per sapere di più
Siti web
Bibliografia
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Sordi Italo
Brescia e il suo territorio - Il carnevale di Bagolino
Silvana Editoriale d'Arte 1976 -
Pederiva Cristina, Leydi Roberto
Brescia e il suo territorio - I balli del carnevale di Bagolino
Silvana Editoriale d'Arte 1976 -
Cappelletto Francesca
Il carnevale. Organizzazione sociale e pratiche cerimoniali a Bagolino.
Grafo Edizioni 1995 -
Passamani Bruno
Il carnevale di Bagolino nei disegni di Antonio Stagnoli
Grafo Edizioni 1981
Beni materiali
Costumi dei ballerini e dei suonatori, maschere, strumenti musicali.
A cura di
Regione Lombardia - Archivio di Etnografia e Storia Sociale - Giulia La Marca
Data di pubblicazione
19-APR-2012 (Giulia La Marca)
Ultimo aggiornamento
21-GEN-2016 (Fabia Apolito)
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