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  • Mostra di Liuteria antica cremonese. Cremona, Palazzo Cittanova - Fazioli Ernesto
  • Violino Stradivari Alba "1719" - Fazioli Ernesto
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  • Violino Stradivari Hellier - Fazioli Ernesto
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  • Magazzino di liuteria - Fazioli Ernesto
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  • Aspetti del lavoro in Lombardia. Artigiani. Pierre Bohr, liutaio - Costa Marco
  • Liuteria cremonese. Maestri. Francesco Mario Bissolotti - Lorenzo Pizzi
  • Liuteria cremonese. Maestri. Gio Batta Morassi - Lorenzo Pizzi
  • Liuteria cremonese. Saper Fare. Giorgio Grisales - Lorenzo Pizzi
  • Liuteria cremonese. Saper Fare. Luisa Vania Campagnolo - Lorenzo Pizzi
  • Liuteria cremonese. Saper Fare. Apprendistato - Lorenzo Pizzi

Liuteria di Cremona

Il sapere e saper fare liutario tradizionale cremonese consiste nella realizzazione di strumenti ad arco: violini, viole, violoncelli, contrabbassi. Lavorazione che richiede molti mesi e comporta una complessa serie di fasi lavorative che richiedono un’alta competenza, dalla scelta del legno alle sue risposte durante la lavorazione.
Ogni fase prevede l’utilizzo di numerosi attrezzi e specifiche tecniche di lavoro che vanno apprese e incorporate. Inoltre, le parti hanno spessori millimetrici e un delicatissimo rapporto geometrico tra di loro, che va adattato in base alle caratteristiche del legno. Ogni fase lavorativa influisce sulla successiva, e bisogna saper adattare le diverse fasi di lavorazione secondo l'esito delle precedenti. Riuscire ad avere simmetrie perfette tra le linee che compongono lo strumento richiede un controllo costante attraverso la vista e il tatto, ma anche l’udito e l’odorato. Il metodo tradizionale cremonese necessita prassi esclusivamente manuali e conoscenze approfondite su materiali e tecniche di lavorazione. Saperi tramandati dal XVI secolo nel rapporto diretto maestro-allievo e acquisiti nella pratica. La competenza, infatti, è veicolata più che dalla parola da corpo, sguardo e tatto: la bravura è acquisita nella pratica e appresa soprattutto dalle dimostrazioni del maestro grazie all'attenzione dell'allievo a cogliere con lo sguardo e l’imitazione il suo lavoro. La liuteria classica cremonese è l'unica pratica artigianale ad aver mantenuto caratteristiche e modalità interamente analoghe a quelle dei settori artigianali cinquecenteschi. Tuttora a Cremona il sapere e saper fare liutario è legato prevalentemente a: lavoro esclusivamente manuale; apprendistato in un lungo tirocinio; conduzione della bottega prevalentemente da parte di un solo maestro, in alcuni casi affiancato da due o più apprendisti; impiego di materiali (legni, colle, vernici) e attrezzi di lavoro tradizionali; mantenimento delle tecniche originarie; alta qualità dei prodotti finiti; assistenza di sodalizi corporativi (Consorzio Liutai Antonio Stradivari, CNA, Confartigianato e Associazione Liutaria Italiana).
Anche gli attrezzi oggi utilizzati sono di poco dissimili da quelli da sempre presenti nelle botteghe liutarie cremonesi, anche se realizzati con materiali moderni.
Il prodotto artigianale attualmente viene principalmente compiuto in tutte le sue fasi dal maestro artigiano o dai suoi collaboratori, ma alcuni strumenti possono essere il frutto della collaborazione tra maestro e apprendisti. La qualità è garantita dal maestro, che verifica ogni passaggio della lavorazione, mantenendo un'elevata qualità dello strumento, sia in bellezza che per prestazioni sonore. L'utilizzo e l'acquisizione di semilavorati potrebbe minacciare la qualità del lavoro, perché non consente di modificare in modo sostanziale una precedente manifattura. La qualità di questo prodotto non è però connessa solamente alle tecniche e alle procedure utilizzabili, acquisibili con lo studio, ma è legata soprattutto all'esperienza dell'artigiano, alla sua manualità e al suo senso estetico, che raggiunge risultati eccellenti solo dopo anni di lavoro, di successi e di fallimenti, di sperimentazioni e di confronti con il lavoro degli altri liutai.
A rendere eccezionale l'abilità dei liutai cremonesi è anche l’alta concentrazione di botteghe, che amplifica le possibilità di esperienza dei liutai.
Il 5 dicembre 2012 il sapere e il saper fare liutario è stato iscritto nella Lista Rappresentativa del Patrimonio Immateriale dell'Umanità.
La liuteria tradizionale, infatti, non è solo un mestiere artigiano, ma è un elemento che caratterizza fortemente la città di Cremona e che produce nei cremonesi un forte senso di appartenenza.
Inoltre la forte presenza di studenti internazionali nella Scuola Internazionale di Liuteria e l’alto numero di liutai di origine straniera presenti a Cremona, unito alla ampia circolazione di musicisti in città, connota la città di Cremona come luogo di forte dialogo interculturale.

NOTIZIE STORICO-CRITICHE

L'origine del violino non è stata definita in modo inequivocabile, ma Cremona si distinse presto grazie all'attività di Andrea Amati (1505), considerato il fondatore della scuola cremonese. Suoi eredi furono i figli Antonio e Gerolamo, e i nipoti Nicolò e Gerolamo. Dopo la morte di Nicolò nel 1684 il predominio dell'attività liutaria a Cremona e nel mondo passa alla famiglia dei Guarneri, che ha come capostipite Andrea (1623-1698), allievo di Nicolò. Questa famiglia sarà attiva per oltre mezzo secolo sia a Cremona sia in altri centri del nord Italia, grazie ai due figli di Andrea: Pietro e Giuseppe detto anche "filius Andreae" e al figlio di Giuseppe, Giuseppe "del Gesù" (1698-1744), il più celebrato della famiglia. Quasi contemporaneamente all'opera dell'ultimo Guarneri, Antonio Stradivari in poco tempo acquisisce la supremazia nel settore degli strumenti di grande pregio. Inizialmente si rifà ai canoni Amati, poi apporta progressive modifiche nella cassa armonica e nell'impostazione delle bombature. Nella sua bottega è accompagnato dai due figli Francesco e Omobono, che però non raggiunsero la sua maestria. Con la scomparsa degli esponenti di queste tre famiglie la liuteria cremonese subisce un graduale declino dovuto a: trasferimento di alcuni liutai in altre città del nord Italia; forte riduzione della richiesta di strumenti nuovi; crescita di concorrenza. Esponenti sono la famiglia Bergonzi, Lorenzo Storioni e la dinastia Ceruti. A Cremona l'unico continuatore di Enrico Ceruti è Gaetano Antoniazzi (1825-1897) che però è anche l'autore del definitivo spostamento della scuola di liuteria al Milano. Da quel momento a Cremona l'attività si può definire scarsa, i rappresentanti più significativi sono Pietro Grulli (1831-1898), Aristide Cavalli e Giuseppe Beltrami (primi anni Trenta del Novecento), che lavorano perlopiù per violini di serie, talvolta rozzi, ormai con pochi riferimenti alla liuteria classica cremonese. Alla Scuola Cremonese va, comunque, il merito di aver portato l'arte della liuteria alla sua maggiore perfezione e di aver generato quasi tutte le altre scuole.
La rinascita della liuteria a Cremona vede una data chiave: il 1937. È in questa data, infatti, che hanno luogo le celebrazioni per il bicentenario della scomparsa di Antonio Stradivari e l’istituzione della Scuola Internazionale di Liuteria. Fondamentale è stato l'impegno del Maestro Simone Ferdinando Sacconi, chiamato da Scuola e Comune, che ha riscoperto e insegnato il metodo costruttivo di Stradivari.
Si deve al Comune di Cremona un forte impulso allo sviluppo liutario del XX secolo, grazie all’istituzione del Museo Stradivariano e alla Collezione degli Archi di Palazzo Comunale, punti di riferimento per ogni liutaio. Queste realtà hanno connesso la liuteria contemporanea alla liuteria classica, e la presenza di così tante botteghe garantisce un livello di eccellenza straordinario, dato da un misto di cooperazione e circolazione del sapere interna e di competitività verso l'esterno.
Numerose istituzioni, inoltre, contribuiscono alla salvaguardia e alla valorizzazione della liuteria cremonese (cfr. campi relativi).

APPRENDIMENTO E TRASMISSIONE

A Cremona la liuteria viene appresa in primis alla Scuola Internazionale di Liuteria, centro di istruzione professionale di alta qualificazione nel campo della costruzione di strumenti ad arco e nella tradizione della antica scuola cremonese. Al di là delle materie teoriche come fisica, chimica e disegno, il nucleo centrale dell'apprendimento è costituito dai laboratori, in cui l'allievo apprende le diverse fasi di lavorazione, dalla affilatura degli strumenti alla realizzazione dello strumento. Per apprendere a costruire lo strumento è fondamentale l'incorporazione di numerosi gesti, diversificati da un attrezzo a un altro, da una fase di lavorazione all'altra e l’affinamento dei sensi per verificare il proprio lavoro.
In alcuni casi gli studenti arrivano alla scuola avendo già una preparazione ottenuta in famiglia. In altri casi hanno seguito un percorso formativo come intagliatori/ebanisti, quindi hanno già competenze generiche sull'intaglio del legno.
Grazie alla disponibilità della maggior parte dei liutai, gli allievi della Scuola frequentano abitualmente le botteghe, dove osservano i liutai al lavoro e portano i loro lavori in progress per raccogliere suggerimenti dai liutai. Oltre agli insegnanti della scuola, quindi, è grazie alla collaborazione di tutti i liutai che i giovani possono formarsi al meglio, secondo la tradizione cremonese.
Una volta concluso il percorso scolastico, generalmente i neo-diplomati (che hanno età diverse, a partire dai 19 anni se iniziano il percorso subito dopo le Scuole medie inferiori) vanno come apprendisti presso una bottega cremonese o all'estero.
Affianca la formazione professionale della Scuola, la formazione di Cr-Forma - Azienda Speciale per la formazione professionale, che nel 2014 ha avviato il progetto IFTS di messa a punto acustica degli strumenti ad arco e il corso per Tecnico del restauro degli strumenti musicali.
Inoltre, gli studenti che lo desiderano possono approfondire lo studio del restauro grazie al Corso di Laurea magistrale a ciclo unico in Conservazione e restauro dei beni culturali, percorso formativo professionalizzante Strumenti musicali-Strumentazioni e strumenti scientifici e tecnici istituito nel 2017 dall'Università degli Studi di Pavia-sede di Cremona (unico corso di questo profilo in Italia).
Inoltre, l’apprendimento prosegue tutta la vita, prima di tutto in bottega come apprendisti e poi come maestri, non solo attraverso la pratica nella bottega ma anche grazie all’intenso scambio di informazioni tra liutai. Fondamentale, infatti, risulta il confronto con gli altri liutai e la formazione continua che offre la condensazione a Cremona di tante realtà musicali e liutarie.
Il Museo del Violino, inoltre, organizza numerosi incontri di approfondimento e diverse mostre temporanee che consentono ai maestri lo studio da vicino di nuovi strumenti.
Il Distretto della liuteria programma attività di formazione per i liutai professionisti riguardo alla chimica dei materiali liutari e alla fisica acustica.
Il corso di restauro del Dipartimento di Musicologia e Beni Culturali apre diversi seminari organologici e di restauro alla frequenza dei liutai professionisti.

COMUNITÀ

Dall'ultima analisi del settore del 2016 risultano attive 154 botteghe di liutai, concentrazione unica al mondo, che danno lavoro a circa 197 persone. Le botteghe sono prevalentemente individuali, ma dato che alcune hanno fino a 5/6 apprendisti, si stima che il numero effettivo degli operatori raggiunga le 230-250 unità. Il 42 % delle botteghe di Cremona ha un titolare straniero. Tra i Paesi di provenienza, Giappone, Corea del Sud e Francia. Poco meno del 40% delle botteghe a titolare straniero sono nate solo nel corso del decennio 2006-2016. Delle 197 persone attive, 18 sono donne, quindi 4 in più rispetto alla rilevazione del 2011. La Scuola Internazionale di liuteria è frequentata da una percentuale più alta di donne, che probabilmente terminati gli studi preferiscono tornare nel paese di provenienza.
Diverse sono le organizzazioni e le associazioni a cui afferiscono gli artigiani liutai: l'Associazione Liutaria Italiana (A.L.I.) nata a Cremona nel Gennaio 1980 con scopi esclusivamente di assistenza culturale e tecnica ai propri iscritti; il Consorzio Liutai “A. Stradivari” Cremona nato nel 1996 con lo scopo di promuovere e valorizzare la liuteria contemporanea cremonese, che opera nel rispetto della tradizione artigianale e ha finalità commerciali e di promozione della liuteria cremonese nel mondo. Da un punto di vista delle “Associazioni di categoria”, due sono le principali Associazioni alle quali afferiscono i liutai: CNA e Confartigianato, con il compito di tutelare il comparto dell'artigianato artistico.
Una così alta concentrazione di botteghe ha un impatto forte sulla città di Cremona, sia perché ne caratterizza il tessuto urbano sia perché, con il suo potere attrattivo a livello internazionale sia di professionisti sia di turisti, contribuisce alla costruzione del senso di appartenenza alla città.

AZIONI DI VALORIZZAZIONE

Il Museo del violino, dedicato alla liuteria dalle origini alla contemporaneità, ricongiunge in un unico luogo la Collezione degli Archi di Palazzo Comunale (una delle maggiori collezioni di archi storici cremonesi), la collezione degli strumenti del Concorso triennale di liuteria Cremonese e il Museo Stradivariano (il nucleo iniziale è la collezione Cerami, donata al Comune nel 1893, contenente alcuni reperti appartenuti ad Antonio Stradivari; la parte più rilevante è il materiale proveniente da Ignazio Alessandro Cozio conte di Salabue (1755-1840), acquistata nel 1920 dal liutaio bolognese Giuseppe Fiorini e da lui donata al Comune di Cremona nel 1930. Un corpus unico al mondo costituito da forme in legno, modelli cartacei e attrezzi vari appartenuti al grande liutaio cremonese. Fanno parte del Museo anche numerosi strumenti ad arco e a pizzico dei secoli XVII, XVIII, XIX e XX).
Il Museo del violino promuove la liuteria cremonese attraverso mostre e conferenze. Inoltre, organizza rassegne di concerti e audizioni degli strumenti della collezione nella sua straordinaria sala da concerto.
La Fondazione Museo del violino che gestisce il Museo è frutto della trasformazione della Fondazione Antonio Stradivari Cremona, che organizza dal 1976 un concorso triennale internazionale di liuteria e che promuove "Friends of Stradivari", associazione mondiale fra tutti coloro che posseggono, utilizzano o custodiscono strumenti della liuteria classica cremonese per promuovere eventi di varia tipologia. Entrambe le azioni stanno proseguendo sotto l’egida della Fondazione Museo del violino.
Nel Museo hanno sede il laboratorio Arvedi di analisi non invasiva dell'Università di Pavia e il Laboratorio di Acustica Musicale del Politecnico di Milano, che conducono ricerche di alto livello scientifico sugli strumenti della collezione del Museo e su strumenti dei liutai cremonesi che hanno un’ampia disseminazione a livello internazionale.
Ricoprono un ruolo fondamentale la Fondazione Teatro Ponchielli, in particolare con il Monteverdi Festival, la Fondazione Walter Stauffer che finanzia molte attività legate alla liuteria e organizza corsi di specializzazione per giovani musicisti con maestri di chiara fama, e la Camera di commercio, che da più di dieci anni organizza o collabora nell’organizzazione di rassegne musicali e occasioni di formazione per strumentisti ad arco a Cremona. Anche la presenza di corsi musicologici dell’Università di Pavia – Dipartimento di Musicologia e Beni Culturali, e del corso magistrale in Music and Acustic Engineering del Politecnico di Milano contribuiscono a mantenere Cremona al centro dello sguardo di musicisti, musicologi e addetti al settore a livello internazionale.
Infine, l'Ente Fiera organizza "Mondomusica" - la più importante fiera internazionale annuale di liuteria che porta a Cremona operatori del settore da tutto il mondo.
Tutte queste attività consentono una presenza costante e numerosa di musicisti di alto livello da tutto il mondo, implementando quel rapporto tra liutai e musicisti fondamentale per mantenere alto e incrementare il livello della qualità costruttiva.

MISURE DI SALVAGUARDIA

La tutela e la salvaguardia della liuteria cremonese sono garantite da diverse componenti. In primo luogo dalle numerosissime botteghe liutarie: un sapere allo stesso tempo fortemente connotante l'identità cremonese e punto di incontro di nazionalità e culture diverse. In secondo luogo, dal sistema cremonese della formazione, della conoscenza e dell'offerta culturale in ambito liutario e musicale.
L’iscrizione del “sapere e saper fare liutario cremonese” nella Lista Rappresentativa del Patrimonio Immateriale dell'Umanità ha portato ad un’ulteriore attenzione alla salvaguardia dell’elemento. La candidatura ha fatto sì che il bene fosse inserito nel R.E.I.L. (Registro delle Eredità Immateriali Lombarde), progetto di valorizzazione, salvaguardia e promozione dei beni immateriali, saperi tradizionali e pratiche rituali della Regione Lombardia) e nell’inventario nazionale dell’ICCD del Mibact attraverso 15 schede BDI che documentano le fasi di lavorazione dello strumento, il metodo di apprendimento nella Scuola Internazionale di liuteria e approfondiscono alcuni elementi significativi del sapere liutario (creazione della vernice, expertise).
Inoltre, nel 2017 il Comune di Cremona, con il sostegno di Fondazione Cariplo e Regione Lombardia, ha trasformato il Distretto culturale del Comune in Distretto della Liuteria. Attraverso il Distretto il Comune di Cremona sostiene la cultura musicale e la liuteria cremonese, coordinando i soggetti che in città si occupano di educazione, formazione e ricerca in ambito musicale e liutario. Il Distretto della liuteria, infatti, coinvolge le principali istituzioni formative e culturali della città (Fondazione Museo del Violino, Scuola Internazionale di Liuteria, Dipartimento di Musicologia e Beni Culturali dell’Università di Pavia, Politecnico di Milano – Polo territoriale di Cremona, Azienda Speciale per la formazione professionale “Cr. Forma”, i laboratori scientifici presso il Museo del Violino dell’Università di Pavia e del Politecnico di Milano) e tutti i liutai interessati. Obiettivi del Distretto sono la salvaguardia del “sapere e saper fare” liutario attraverso il consolidamento delle relazioni tra liutai e i partner del Distretto, lo studio del patrimonio delle Collezioni Civiche Liutarie, la crescita dell’attrattività di Cremona in ambito nazionale e internazionale, l’innovazione nel tessuto produttivo. Sono 70 i liutai che hanno riconosciuto nel Distretto una possibilità concreta di aggiornamento e di formazione continua di alto livello. Grazie ai numerosi incontri, momenti di scambio e riunioni, si sta creando una comunità di Maestri animati dalla volontà di consolidare conoscenze e competenze a beneficio della liuteria contemporanea cremonese.
Inoltre, il Comune di Cremona ha istituito un Ufficio UNESCO che sta lavorando al Piano di salvaguardia del saper fare liutario cremonese.
Il Piano di salvaguardia nasce da un lungo percorso di confronti ed esperienze che, dal 2016 al 2021, ha coinvolto le istituzioni culturali e formative riunite nel Distretto culturale della città di Cremona, la Camera di Commercio di Cremona, le associazioni di categoria, il Consorzio Liutai, CremonaFiere, l’Istituto Superiore di Studi Musicali ‘Claudio Monteverdi’- Conservatorio di Cremona, il Teatro Ponchielli. Insieme alla Fondazione Museo del Violino, con cui il Comune di Cremona ha sviluppato il progetto del piano di salvaguardia e costituito il nuovo sistema museale, nel primo semestre del 2021 sono state condivise le finalità, l’impostazione e lo sviluppo del piano, approfonditi i temi oggetto delle singole sessioni di lavoro ipotizzate, definiti il contributo e l’apporto che ciascuno dei soggetti di questa ampia rete porterà ai lavori e alla realizzazione delle future misure di salvaguardia. I lavori preparatori hanno posto le basi di un processo di consultazione e coinvolgimento della comunità cremonese tutta, con le sue istituzioni, associazioni di categoria, i suoi artigiani. La condivisione di una prima bozza di programma ha permesso di raccogliere critiche, suggerimenti e proposte da tutti i soggetti coinvolti. Particolare attenzione è stata rivolta al coinvolgimento della comunità dei liutai, perché fosse data la parola a tutti, con la finalità di porre al centro la comunità della liuteria nella sua diversità, in un approccio il più possibile inclusivo. Un lavoro che è stato approfondito e sistematizzato grazie ad un questionario, diffuso nell’estate del 2021 e ad oggi base di una nuova programmazione delle sessioni di lavoro finalizzate all’elaborazione di un Piano di Salvaguardia.

Per sapere di più

Siti web

Bibliografia

  • Meucci Renato
    Strumentario. Il costruttore di strumenti musicali nella tradizione occidentale.
    Marsilio 2008
  • Meucci Renato
    Strumentario. Il costruttore di strumenti musicali nella tradizione occidentale.
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  • Meucci Renato
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    Marsilio 2008
  • Carlson Bruce, Chiesa Carlo
    E furono liutai in Cremona. Dal rinascimento al romanticismo, quattro secoli di arte liutaria
    Consorzio Liutai e Archettai Antonio Stradivari 2000
  • Carlson Bruce, Chiesa Carlo
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Beni materiali

Strumenti ad arco antichi, moderni e contemporanei; reperti delle collezioni civiche liutarie conservati presso il Museo del violino, attrezzi di lavoro di liuteria.

A cura di

Università degli Studi di Pavia - Dipartimento di musicologia e beni culturali - Fulvia Caruso

Supervisore scientifico

Fulvia Caruso

Data di pubblicazione

22-NOV-2011 (Alessandra Corna)

Ultimo aggiornamento

07-MAR-2023 (Fulvia Caruso)

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