• Cacciata di gennaio a Premana. Pupazzo in chiesa - Losito Laura
  • Cacciata di gennaio a Premana. Pubblico e pupazzi - Losito Laura
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  • Cacciata di gennaio a Premana. Bambino in chiesa con pupazzo sulle spalle - Ronzio Diego
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  • 2011
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Categoria

Riti e Pratiche Sociali

Tag

DOVE

Premana (LC), Lombardia - Italia

Il corteo parte dalla chiesa parrocchiale, fa un giro per le stradine del paese e ritorna al campo sportivo dell'oratorio, accanto alla chiesa.

QUANDO

31 gennaio

Cacciata di gennaio a Premana

La sera del 31 Gennaio di ogni anno a Premana si accende un falò per scacciare l'inverno.
I protagonisti della festa sono i bambini, che cominciano giorni prima a preparare ciascuno un proprio pupazzo che verrà bruciato la sera della festa. I pupazzi sono imbottiti con carta o paglia, i tratti del viso dipinti o ricamati e i vestiti cuciti a mano. Sono abiti di stoffa, da uomo e da donna, che ciascuno assembla in forma e colore secondo il proprio gusto. Ad alcuni viene messa una bretella, in modo che possano essere portati sula schiena dei bambini come degli zainetti.
La festa inizia nel tardo pomeriggio, quando dalle case del paese cominciano ad uscire i bambini riuniti in gruppetti e gli adulti che li accompagnano. Alcuni bambini portano sulla schiena il proprio pupazzo e hanno in mano campanacci, che agitano per farli suonare, trombette o barattoli di latta legati in fila da una corda che si trascinano lungo tutto il percorso. Tutti si dirigono verso la chiesa.
Alle 18 viene celebrata la Messa, nella chiesa parrocchiale. La celebrazione è piena di bambini e la predica si rivolge a loro.
Al termine della Messa, il sagrato della chiesa si riempie di famiglie in festa che agitano le campane per fare rumore. Qui un adulto regge un fantoccio più grande, il fantoccio del gennaio. Parte un corteo partecipato e rumoroso che percorre le vie del paese per poi far ritorno al campo sportivo dell'oratorio, dietro alla chiesa parrocchiale, dove viene preparato il falò.
Al centro del campo, un barile di metallo riempito di legna e cenere. I bambini scherzano, si rincorrono, giocano. Si siedono tutti in cerchio intorno al barile, nel quale viene disposto il fantoccio del gennaio che viene fatto bruciare.
Tra il pubblico c'è meraviglia ed eccitazione, espressa attraverso il risuonare dei campanacci, sempre più forte, le urla, il battito di un tamburo. Una volta bruciato il fantoccio più grande, i bambini cominciano a lanciare il proprio fantoccio verso il fuoco, e ad uno ad uno, l'uomo incaricato li fa ardere tutti. I fantocci sono motivo di scherzo, di gioco, di scenette. Alcuni, dopo essere stati cuciti con cura, quel giorno vengono presi a pugni, sbattuti per terra, distrutti prima di bruciarli con grande divertimento.

APPRENDIMENTO E TRASMISSIONE

La trasmissione avviene a livello famigliare grazie al supporto organizzativo dell'oratorio del paese.

COMUNITÀ

Gli attori principali del rituale sono i bambini, accompagnati dalle loro famiglie. La partecipazione è molto sentita e numerosa. Promotore della festa è il gruppo che fa capo all'oratorio del paese, che si incarica di costruire il pupazzo del gennaio e organizza il bruciamento.
I bambini e le famiglie coinvolti sono tutti abitanti di Premana.

AZIONI DI VALORIZZAZIONE

Non si segnala alcuna misura di valorizzazione che estenda la conoscenza del rituale al di fuori dei confini premanesi. Nessuna forma di diffusione turistica è messa in atto. Il rituale si rivolge esclusivamente alla comunità di Premana e ai suoi abitanti.

MISURE DI SALVAGUARDIA

Il rituale della cacciata di gennaio di Premana fa parte del R.E.I.L. (Registro delle Eredità Immateriali Lombarde), progetto di valorizzazione, salvaguardia e promozione dei beni immateriali, saperi tradizionali e pratiche rituali della Regione Lombardia.

Per sapere di più

Bibliografia

  • Sordi Italo
    Premana. Ricerca su una comunità artigiana. - Le feste tradizionali, i loro protagonisti, il loro pubblico
    Silvana 1979

A cura di

Regione Lombardia - Archivio di Etnografia e Storia Sociale - Giulia La Marca

Data di pubblicazione

12-GIU-2012 (Giulia La Marca)

Ultimo aggiornamento

26-FEB-2015

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