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Categoria
Riti e Pratiche SocialiTag
DOVE
Capriasca (Lugano), Canton Ticino - Svizzera
QUANDO
5 gennaio
CHI
Canto dei Re Magi in Capriasca
(cantá ra Befana)
La sera del 5 gennaio, vigilia dell'Epifania, nei villaggi della Capriasca, situata a nord dell'agglomerato urbano di Lugano tra i monti Bigorio (1188 m/slm) e Caval Drossa (1632 m/slm), numerosi ragazzi tra gli otto e i tredici anni si travestono da Re Magi e sfilano per le strade dei rispettivi paesi (Vaglio, Tesserete, Sala Capriasca ecc.). I bambini si ritrovano verso le quattro del pomeriggio per dipingersi il viso e per travestirsi con vecchi costumi, il più delle volte ereditati dai fratelli maggiori: alcuni si anneriscono il volto di fuliggine, altri si dipingono il viso di argento e oro; c'è chi si mette la corona, chi invece un copricapo di foggia orientale.
Verso sera, a gruppi di tre, escono nelle strade per annunciare l'arrivo dei Re Magi, presentandosi alle porte con accessori diversi rispetto all'iconografia tradizionale: infatti, non portano con sé i tipici doni dell'Epifania (oro incenso e mirra), bensì un turibolo per l'incenso ricavato da una scatola di latta, un presepe in miniatura e una stella cometa dipinta d'oro e fissata a un manico di legno. Al ragazzo con la stella è affidata anche una scatola decorata per le offerte. Il giro segue un itinerario ben stabilito (dapprima il nucleo vecchio e, solo in seguito, la corona di case sorta in tempi più recenti) e può durare più o meno a lungo a dipendenza della disponibilità a donare o a seconda della rilevanza delle persone visitate: gli anziani, ad esempio, accolgono i ragazzi con grande piacere, un po' perché portano una ventata di spensieratezza, un po' perché ricordano i tempi dove erano loro stessi a girare per il paese travestiti da Re Magi.
Una volta varcata la soglia di casa, i ragazzi intonano la tipica canzone dei Re Magi ("Noi siamo i tre Re, noi siamo i tre Re, venuti dall'Oriente per adorar Gesù,…"), poi mostrano il presepe, incensano il locale e, solo alla fine, ricevono un'offerta (piccole somme di denaro, biscotti, cioccolata). Certi gruppi approfittano del camino acceso per sostituire i tizzoni che si sono spenti nell'improvvisato incensiere.
Alcuni ragazzi estendono il loro giro, che può durare anche alcune ore, a bar e ristoranti del paese; altri si presentano durante la messa prefestiva nella prepositurale di Tesserete. Fino a qualche anno fa, alcuni gruppi visitavano anche l'Oratorio, dove si tiene la tradizionale rappresentazione teatrale dell'Epifania: in concomitanza con la fine del primo o del secondo atto salivano sul palco, cantavano la canzone dei Re Magi e poi passavano tra gli spettatori per raccogliere le offerte. Il giorno seguente i vari gruppi si ritrovano per confrontare i guadagni ottenuti durante la questua: parte del ricavato viene devoluto in beneficenza, mentre il resto dei guadagni viene conservato e diviso tra i ragazzi.
APPRENDIMENTO E TRASMISSIONE
Trasmissione di generazione in generazione. La divulgazione viene fatta, oltre che per passa parola, tramite locandine e mezzi a stampa.
COMUNITÀ
Con le loro visite di casa in casa, i bambini mantengono i contatti con la comunità, contribuendo a mantenere vivo il tessuto sociale.
AZIONI DI VALORIZZAZIONE
Dal 10 settembre 2012 il Canto dei Re Magi figura nella lista delle "Tradizioni viventi in Svizzera", progetto di valorizzazione, salvaguardia e promozione del patrimonio culturale immateriale proveniente da tutte le regioni della Confederazione Elvetica.
Per sapere di più
Siti web
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Archivio audiovisivo di Capriasca e Val Colla
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Tradizioni viventi in Svizzera - Canto dei Re Magi in Capriasca
A cura di
SVIZZERA Canton Ticino - Centro di Dialettologia e di Etnografia - Giovanna Ceccarelli
Supervisore scientifico
Giovanna Ceccarelli
Data di pubblicazione
05-LUG-2011 (Giovanna Ceccarelli)
Ultimo aggiornamento
02-MAR-2015 (Fabia Apolito)
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